Il giorno 3 giugno 2016, Legnano News ha pubblicato un articolo riguardante la tradizionale festa della Canazza la “Pacialonga” in cui ho avuto il piacere di partecipare. Qui sotto l’articolo dove si parla di noi!
La Pacialonga è sempre un successo: nonostante le previsioni incerte, oltre 300 persone al 2 giugno hanno partecipato alla tradizionale camminata gastronomica in Canazza, giunta alla 12esima edizione. Un viaggio tra presente e passato attraverso i luoghi caratteristici del rione, con degustazioni diverse, dal pane col miele alle salsicce lessate.
Così, dall’oratorio San Pietro si è passati nel cortile del Monastero del Carmelo dove si è potuto degustare stuzzichini tipici dei circoli e delle osterie: uova sode, alici, salame, pancetta, sottaceti ed altro.
Poi, alla cooperativa “La Sequoia” nel parco ILa, una sostanziosa pasta e fagioli ha dato la carica per concludere alla baita degli Alpini, dove ad attendere i camminatori c’erano i salamini “verzini”, appositamente prodotti per l’occasione. Una salamella che, come nei tempi passati, si è consumata bollita. Infine dolce e caffè sempre nel cortile della Parrocchia di San Pietro.
Tutti i partecipanti hanno ricevuto come credenziale una copia di una azione del “Circolo Vinicolo La Canazza”, un sodalizio ormai chiuso, la cui sede è ancora presente in via Canazza, la stessa strada di Villa Morganti. Nel parco della residenza storica, si è potuto ammirare la losanga in pietra bianca, copia fedele di quella incastonata sulla soglia della Basilica di San Marco in Venezia. Il segno che marca il punto dove Barbarossa dovette inginocchiarsi al cospetto del Papa in seguito alla sconfitta subita a Legnano. La stessa pietra sarà donata al Comune di Legnano e, molto probabilmente, sarà posizionata in piazza Carroccio.
Tra le tappe culturali anche l’esposizone di 13 opere della serie “Legnano Ieri e Oggi” raccontate dalla fotografa Deborah Corno, mentre tra Villa Morganti ed il Parco ILA l’organizzazione di alveari di api ha accompagnato la degustazione di mieli delle nostre zone.
(Manuela Zoni)
